Piattaforma custom vs SaaS vs Low-code: Quale scegliere per la tua Digital Experience?

Piattaforma custom vs SaaS vs Low-code: Quale scegliere per la tua Digital Experience?

Introduzione

Quando un’azienda decide di costruire o modernizzare la propria Digital Experience Platform (DXP), la scelta dell’approccio tecnologico è cruciale. Non esiste una risposta universale: il modello giusto dipende dal livello di complessità, dal budget, dai tempi di go-to-market e dalla capacità del team di gestire la tecnologia.

Le tre principali opzioni sono:

  1. Soluzioni SaaS (Software as a Service).
  2. Low-code/no-code platforms.
  3. Piattaforme custom sviluppate su misura.

In questo articolo analizziamo i pro e i contro di ciascun approccio, proponiamo una matrice decisionale basata sulle esigenze di business e raccontiamo casi pratici per ogni scenario, chiarendo anche quando Next DX è la scelta giusta – e quando no.

SaaS: rapidità e standardizzazione

Pro

  • Time-to-market veloce: attivazione in poche settimane.
  • Aggiornamenti e sicurezza gestiti dal vendor.
  • Canoni prevedibili (anche se crescenti con utenti e volumi).
  • Adatto a PMI con processi standardizzati.

Contro

  • Limitata personalizzazione: difficile adattare a esigenze fuori standard.
  • Lock-in del vendor: uscire può essere complesso e costoso.
  • Scalabilità limitata: oltre un certo punto i costi crescono rapidamente.

Caso pratico

Una PMI retail che vuole lanciare un e-commerce semplice, integrato con pochi strumenti standard, sceglie Shopify Plus. Vantaggio: lancio in 2 mesi. Svantaggio: impossibile gestire logiche complesse di pricing B2B.

Low-code/no-code: velocità con compromessi

Pro

  • Velocità di prototipazione: ottimo per validare idee o lanciare MVP.
  • Coinvolgimento di business user: non serve sempre un team di sviluppatori.
  • Costi iniziali ridotti rispetto al custom.

Contro

  • Limitazioni strutturali: quando serve scalabilità o performance elevate, diventano un collo di bottiglia.
  • Dipendenza dalla piattaforma: personalizzazioni avanzate sono spesso impossibili.
  • TCO elevato a lungo termine: licenze crescenti e costi di mantenimento “nascosti”.

Caso pratico

Una startup fintech italiana utilizza OutSystems per validare il proprio prodotto in 6 mesi. Risultato: ottima velocità iniziale, ma dopo il primo round di crescita il passaggio a una piattaforma custom è inevitabile.

Custom: controllo e differenziazione

Pro

  • Massima personalizzazione: la piattaforma viene progettata sulle specifiche esigenze di business.
  • Scalabilità illimitata: architettura su misura che cresce con l’azienda.
  • Indipendenza strategica: nessun lock-in su licenze o vendor.
  • Maggiore ROI nel lungo termine: l’investimento iniziale viene ammortizzato con il controllo totale su TCO.

Contro

  • Costi iniziali più elevati (200.000–1M+ €).
  • Tempi più lunghi rispetto a SaaS o low-code.
  • Necessità di un partner forte o di un team interno competente.

Caso pratico

Un gruppo industriale italiano con più brand e mercati decide di creare una DXP custom integrata con ERP, CRM e sistemi legacy. Budget: oltre 700.000 €. Risultato: riduzione del 40% dei costi operativi e apertura di nuovi mercati digitali in 3 paesi.

Matrice decisionale basata su business needs

EsigenzaSaaSLow-codeCustom
Budget iniziale limitato✔️✔️
Go-to-market rapido✔️✔️
Personalizzazione spinta⚠️ limitata✔️
Scalabilità nel lungo termine⚠️ costosa✔️
Indipendenza dal vendor✔️
Innovazione come asset competitivo⚠️✔️

Legenda: ✔️ = ideale, ❌ = inadeguato, ⚠️ = parziale.

Quando Next DX è la scelta giusta (e quando no)

  • È la scelta giusta quando:
    • La customer experience è centrale nel modello di business.
    • L’azienda ha processi complessi o unici che non rientrano negli standard SaaS.
    • Si vuole costruire un asset proprietario, scalabile e strategico.
    • La spesa SaaS è già diventata insostenibile.
  • Non è la scelta giusta quando:
    • Si tratta di progetti sperimentali o MVP a basso budget.
    • La priorità assoluta è la velocità di lancio, senza grandi esigenze di personalizzazione.
    • Il digitale non è (ancora) importante per il business.

FAQ

Il custom è sempre la soluzione migliore?

No. È la migliore quando la customer experience è un asset competitivo, ma può essere eccessivo per progetti semplici.

Il low-code è una trappola?

No. È utile in fase di prototipazione o per progetti secondari, ma non è adatto a piattaforme core enterprise.

Quanto costa passare da SaaS a custom?

Dipende dal livello di lock-in del vendor. Le migrazioni possono costare dal 50% al 100% del valore di un nuovo progetto.

Esistono modelli ibridi?

Sì. Molte aziende combinano SaaS per funzioni standard e soluzioni custom per aree critiche.

Quanto dura lo sviluppo di una piattaforma custom?

Dai 6 ai 12 mesi per progetti medi, oltre 18 mesi per ecosistemi complessi.

Conclusione

La scelta tra SaaS, low-code e custom non è tecnica, ma strategica. Ogni approccio ha pro e contro: il punto chiave è allineare la tecnologia agli obiettivi di business, al budget e alla visione di crescita. Investire nella soluzione giusta significa evitare sprechi e costruire una piattaforma capace di sostenere davvero il futuro digitale dell’azienda.

Altri articoli che potrebbero piacerti