Indice
Introduzione
Implementare una Digital Experience Platform come Ibexa DXP può rappresentare un acceleratore enorme per le aziende che vogliono centralizzare contenuti, commerce e customer data in un unico ecosistema. Ma, come accade in tutti i progetti digitali complessi, il rischio di commettere errori è alto. In oltre 20 anni di esperienza – da quando Ibexa si chiamava ancora eZ Publish – abbiamo visto successi straordinari ma anche progetti che hanno sofferto per decisioni sbagliate nelle fasi iniziali.
In questo articolo analizziamo i 5 errori più comuni che vediamo ripetersi quando si implementa Ibexa DXP, con suggerimenti pratici su come evitarli.
Errore 1: Trattare Ibexa come un semplice CMS
Il problema
Molti team arrivano a Ibexa pensando di avere a che fare con un CMS tradizionale. Questo approccio riduttivo porta a sottoutilizzare le capacità della piattaforma e a replicare modelli organizzativi vecchi, senza sfruttare la logica di ecosistema che Ibexa abilita.
Come evitarlo
Ibexa non è “solo un CMS” ma una piattaforma modulare che include gestione contenuti, commerce e customer data. Occorre partire da un’analisi della strategia digitale complessiva e definire processi e ruoli che vadano oltre la semplice pubblicazione web.
Errore 2: Non pianificare la governance dei contenuti
Il problema
Uno dei punti di forza di Ibexa è il content model flessibile. Senza una governance chiara (ruoli, workflow editoriali, permessi granulari) il rischio è di creare caos, con repository di contenuti ingestibili e duplicazioni difficili da mantenere.
Come evitarlo
Definire da subito:
- Tipologie di contenuto e relative proprietà.
- Workflow di revisione e pubblicazione.
- Permessi di accesso basati sui ruoli aziendali.
Questo riduce la complessità e garantisce coerenza nel tempo.
Errore 3: Ignorare la dimensione multilingua e multisito
Il problema
Ibexa nasce con una vocazione internazionale. Spesso però i progetti partono in un solo mercato e non pianificano sin dall’inizio la gestione multilingua o multisito. Il risultato è dover riprogettare tutto quando l’azienda si espande.
Come evitarlo
Pensare sin dall’inizio a un’architettura scalabile: strutture di contenuto pronte per lingue multiple, siti multipli gestiti da un’unica istanza, processi di traduzione integrati.
Errore 4: Non valutare bene le integrazioni con sistemi core
Il problema
Ibexa brilla quando è integrata con sistemi come ERP, CRM, PIM. Spesso però queste integrazioni vengono considerate solo alla fine, con costi imprevisti e progetti che si allungano.
Come evitarlo
Lo Sprint Zero è la fase ideale per mappare le integrazioni necessarie e definire le priorità. Coinvolgere IT, marketing e business sin dall’inizio consente di evitare sorprese e di costruire una piattaforma coerente con i processi aziendali.
Errore 5: Sottovalutare l’adozione da parte di editor e marketing
Il problema
Una piattaforma potente come Ibexa rischia di essere percepita come troppo complessa se non si investe nell’onboarding dei team. Il risultato è che gli utenti finali usano solo una frazione delle funzionalità disponibili.
Come evitarlo
Prevedere formazione continua, manuali interni, sessioni di affiancamento. Non basta il go-live: l’adozione va curata nel tempo, con feedback ciclici e miglioramenti incrementali.
Conclusione
Ibexa DXP è uno strumento potente, capace di sostenere aziende complesse per decenni. Ma la differenza tra un progetto di successo e uno in difficoltà sta spesso negli errori iniziali di approccio.
In Next DX abbiamo imparato che la chiave è preparare bene il terreno: valutare strategia, governance, architettura e adozione sin dallo Sprint Zero.
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