Indice
Introduzione
Con l’arrivo di funzionalità come Instant Checkout dentro ChatGPT, si è aperta una nuova fase del commercio digitale: l’Agentic Commerce. Non parliamo più solo di e-commerce tradizionale o di integrazione AI per suggerimenti di prodotto, ma della possibilità che un assistente conversazionale gestisca in autonomia l’intero processo d’acquisto.
Questa trasformazione ha implicazioni enormi per le aziende B2B e B2C: cambia il modo in cui i clienti interagiscono, modifica le aspettative sulla customer journey e introduce nuove complessità tecnologiche. Ma soprattutto apre una domanda cruciale per i decision maker: quanto costa realmente integrare l’Agentic Commerce in una piattaforma digitale esistente?
Fattori che incidono sui costi
Come in ogni progetto enterprise, il costo non è un numero univoco ma il risultato di diversi fattori:
- Integrazione con sistemi esistenti: l’agente AI deve poter dialogare con ERP, CRM, PIM e sistemi di pagamento. Ogni interfaccia aggiunge complessità e costi di sviluppo.
- Gestione dei dati e governance: servono pipeline sicure e tracciabili per evitare rischi su privacy, compliance e qualità dei dati.
- Personalizzazione dell’esperienza: addestrare l’AI sui cataloghi, le logiche di pricing e le policy aziendali richiede tempo e risorse.
- Sicurezza e antifrode: un checkout gestito da un agente introduce nuovi vettori di rischio, che vanno mitigati con controlli avanzati.
- Scalabilità: le piattaforme devono reggere picchi di conversazioni e transazioni simultanee, senza rallentare l’esperienza.
Il range di investimento varia molto: da progetti pilota che possono partire da poche decine di migliaia di euro, fino a implementazioni enterprise che richiedono centinaia di migliaia di euro.
Agentic Commerce vs e-commerce tradizionale
Molti pensano che l’Agentic Commerce sia solo “un e-commerce con AI”, ma la realtà è diversa.
- E-commerce tradizionale: l’utente naviga il catalogo, seleziona i prodotti e procede manualmente al checkout.
- Agentic Commerce: l’utente chiede, l’agente interpreta, propone, conferma e completa la transazione, riducendo drasticamente i passaggi.
Questa differenza si traduce in nuovi KPI. Non si misura più solo la conversione del carrello, ma la capacità dell’agente di proporre offerte rilevanti e concludere in tempo reale.
ROI e TCO di un progetto di Agentic Commerce
Implementare l’Agentic Commerce non è un costo una tantum, ma un investimento da valutare nel tempo.
- ROI potenziale: riduzione dei tempi di conversione, aumento delle vendite grazie alla personalizzazione, miglioramento della customer satisfaction.
- TCO (Total Cost of Ownership): comprende sviluppo, licenze AI, manutenzione, aggiornamenti di sicurezza, formazione del team interno e monitoraggio continuo.
Le aziende che hanno già sperimentato agenti conversazionali in contesti limitati (es. customer care) sanno che il vero ritorno non arriva subito, ma si costruisce quando l’agente è addestrato abbastanza da ridurre costi operativi e aumentare i ricavi marginali.
Quando conviene davvero investire
Integrare l’Agentic Commerce non è per tutti. Conviene soprattutto quando:
- il catalogo è ampio e complesso (es. B2B industriale, retail multibrand),
- i clienti richiedono supporto continuo e veloce,
- c’è già una base tecnologica solida (DXP, PIM, CRM integrati),
- l’azienda vuole differenziarsi con un’esperienza innovativa prima dei competitor.
Al contrario, può essere prematuro per aziende che non hanno ancora digitalizzato i processi core o che faticano a gestire l’e-commerce tradizionale.
FAQ
L’Agentic Commerce sostituirà l’e-commerce tradizionale?
No. Lo affiancherà, offrendo una nuova modalità di interazione, ma i canali classici resteranno fondamentali.
Quali sono i principali rischi?
Errori dell’AI, rischi di compliance (es. GDPR), vulnerabilità di sicurezza, percezione negativa se l’esperienza non è fluida.
Quanto tempo serve per implementarlo?
Dipende dal punto di partenza: da pochi mesi per un pilota integrato a un CRM semplice, fino a oltre un anno per progetti enterprise complessi.
Serve sempre un modello AI proprietario?
Non necessariamente. Si può iniziare con modelli preaddestrati e integrarli con i propri dati tramite API, ma la personalizzazione diventa cruciale man mano che si cresce.
Conclusioni
L’Agentic Commerce rappresenta una delle trasformazioni più importanti degli ultimi anni, con il potenziale di cambiare radicalmente il modo in cui le aziende vendono e i clienti acquistano. Non è però una tecnologia “plug & play”: richiede visione, preparazione e un’architettura digitale solida.
Per questo, prima di parlare di implementazione conviene partire da un audit strategico, per capire se i sistemi sono pronti, quali dati servono e dove si nascondono i rischi. È qui che entra in gioco lo Sprint Zero di Next DX, la fase di check up che permette di valutare la fattibilità e impostare i progetti di Agentic Commerce su basi concrete.




