Il nostro impegno ambientale parte da una scelta strutturale: essere un’azienda remote-first. Non possediamo uffici centrali né sedi operative, e questo riduce in modo sostanziale le emissioni legate al pendolarismo, ai consumi energetici di spazi fisici e alla manutenzione di strutture non necessarie. Ogni giorno, centinaia di chilometri non percorsi dai nostri collaboratori equivalgono a tonnellate di CO₂ non emesse. Non si tratta di una soluzione temporanea, ma di un modello organizzativo che ci permette di essere efficienti, flessibili e sostenibili allo stesso tempo. Facendo una stima prudente: con una media di 30 km al giorno che sarebbero stati percorsi in auto o mezzi pubblici, evitiamo circa 120.000 km di spostamenti all’anno. Questo equivale a oltre 20 tonnellate di CO₂ non emesse ogni anno, considerando i fattori di emissione medi.
Allo stesso modo, la scelta cloud-first ci consente di utilizzare infrastrutture scalabili, elastiche e gestite da provider che investono sempre più in energie rinnovabili e in sistemi di efficientamento energetico. Evitiamo così l’inefficienza di server on-premise sovradimensionati o sottoutilizzati, sfruttando solo le risorse necessarie in quel momento. Stimiamo che l’adozione di infrastrutture scalabili abbia abbattuto del 40% il fabbisogno di risorse hardware rispetto a scenari on-premise, con conseguente riduzione dell’impronta ambientale.
Un esempio concreto: un progetto che in passato avrebbe richiesto l’acquisto di macchine dedicate, oggi viene gestito attraverso piattaforme cloud che riducono del 40–60% il consumo energetico rispetto a soluzioni tradizionali.
Ma non basta: anche lo sviluppo del software deve essere pensato con attenzione. Per questo adottiamo pratiche di green coding, ovvero linee guida e best practice per scrivere codice più leggero, performante e meno dispendioso dal punto di vista computazionale. Un algoritmo ottimizzato non solo migliora la user experience, ma riduce anche i consumi dei server e i costi energetici complessivi. le nostre pipeline di sviluppo sono state rese più efficienti: gli ultimi miglioramenti introdotti hanno ridotto del 15% i tempi medi di build, con impatto diretto sul consumo computazionale e quindi sui costi energetici.
Infine, siamo un’azienda paperless: tutta la documentazione è digitale, i processi di firma avvengono in modalità elettronica e la gestione documentale si svolge su piattaforme collaborative. Questo significa meno carta, meno stampe, meno spedizioni fisiche, ma soprattutto processi più rapidi e sicuri. Se una PMI tradizionale consuma in media 50.000 fogli di carta l’anno, possiamo stimare un risparmio equivalente a circa 250 kg di carta e quindi oltre 2.000 litri d’acqua non utilizzati nella filiera produttiva.